Tempesta gigantesca infuria su Saturno

Gli astronomi stanno dispiegando tutti i mezzi disponibili per osservare l’eccezionale tempesta che da mesi sta infuriando su Saturno

Dal mese di dicembre 2010, la sonda Cassini osserva una gigantesca tempesta nelle nubi del pianeta gassoso Saturno. Era cominciata con l’apparizione nell’emisfero nord di una piccola nuvola chiara e brillante larga appena 2500 chilometri. Questa macchia bianca si è rapidamente ingrandita raggiungendo 17 000 chilometri ( senza contare la coda che si estende intorno al pianeta), tre settimane più tardi. Un tale fenomeno è stato osservato solo cinque volte negli ultimi 135 anni.

La tempesta di Saturno copre una superficie di 4 miliardi di chilometri quadrati, otto volte la superficie della Terra

Le nuvole più alte dell’immagine hanno probabilmente una pressione di circa 100 millibar di pressione. Questi falsi colori, sull’immagine sotto, mostrano le nubi a diverse altitudini. Le nubi blu sono le più alte e sono semitrasparenti. Quelle di colore giallo e nero sono nuvole ad alta quota. Quelle verdi sono le nuvole intermedie. Quelle di colorerosso e marrone sono le  nubi a bassa quota e il colore blu scuro è soltanto un velo sottile. Le nubi temporalesche sono probabilmente composte di ghiaccio d’acqua coperta da ammoniaca cristallizzata.

Tempesta gigantesca su SaturnoCredit: NASA/JPL-Caltech/SSI

 

La tempesta di Saturno copre una distanza di circa 15.000 chilometri

Queste false immagini a colori della sonda Cassini rappresentano una giornata di vita della grande tempesta che si è sviluppata da una piccola macchia apparsa 12 settimane fa sull’emisfero nord di Saturno. E  la più grande e più intensa mai osservata su Saturno sia da Voyager che dalla sonda Cassini. Come si vede in queste immagini di Cassini, la tempesta circonda il pianeta,la cui circonferenza a queste latitudini è di 300.000 chilometri. Da Nord a Sud, copre una distanza di circa 15.000 chilometri.

Entrambe le immagini sono state catturate il 25 Febbraio 2011 e sono state scattate dalla sonda Cassini con una fotocamera ad angolo stretto utilizzando una combinazione di filtri a spettro sensibile, alla lunghezza d’onda vicina alla luce infrarossa. Sia la parte superiore che le immagini in basso sono semplici proiezioni cartografiche cilindriche.

Saturno

Immagine del 25 Febbraio 2011, ripresa 12 settimane dopo l’inizio della tempesta.
credit: NASA/JPL-Caltech/SSI

Queste enormi tempeste o “grandi macchie bianche” sono meno frequenti su Saturno che su Giove e si producono in media una volta sola nell’anno di Saturno che corrisponde a 25 o 30 anni su scala terrestre. Una macchia era apparsa per qualche mese nel 2009-2010, ma questa è 500 volte più grossa.

Due team di ricercatori hanno pubblicato sulla rivista Nature i risultati di una serie di osservazioni multiple da dicembre 2010 a febbraio 2011, combinando i dati di Cassini e le immagini dei telescopi terrestri.

Un tasso eccezionale di fulmini nella tempesta su Saturno

La registrazione delle onde radio con uno strumento della sonda (Radio and Plasma Wave Science) ha rivelato un tasso eccezionalmente elevato di fulmini all’interno di questa tempesta. Il tasso è 10 volte più alto che nelle precedenti tempeste. Dal 2004 Cassini ne ha osservate circa una decina.

In alcuni momenti se ne possono osservare fino a una decina al secondo. L’ intensità del loro segnale radio è 10.000 volte superiore a quello dei fulmini sulla Terra.

Si sa ancora poco su queste tempeste saturnine ma sembrano essere legate alle stagioni. La grande macchia bianca è comparsa all’inizio della primavera nell’emisfero nord di Saturno. Tuttavia l’energia fornita dal Sole non spiega tutto, i suoi raggi non penetrano molto profondamente nella troposfera di Saturno (strati bassi dell’atmosfera), lì dove inizia la convezione, la formazione e poi la risalita di masse d’aria calda e umida.

Maggiori informazioni su:
http://www.jpl.nasa.gov/news/news.cfm?release=2011-203