Allarme emissioni di gas metano in Artico

Allarme in Russia per la scoperta di centinaia di fontane che emettono gas metano in atmosfera

Il gas metano è un gas serra 30 volte più potente del biossido di carbonio.

Una spedizione scientifica russa ha osservato più di 100 fontane di metano di una grandezza mai viste prima. Queste emergono dal Mar Glaciale Artico a nord della Russia. Ha riportato il quotidiano britannico The Dailymail.

La nave di ricerca accademica russa Lavrentiev ha esplorato circa 16.000 chilometri quadrati al largo della costa della Siberia orientale.

Gli scienziati hanno fatto una scoperta molto inquietante: enormi pennacchi di bolle di gas metano salgono dal fondo marino verso la superficie.

Bolle di gas metano intrappolate nel ghiaccio
Bolle di metano intrappolate nel ghiaccio
Credit: Daily Mail

Il dottor Igor Semiletov ha dichiarato al The Indipendent: “In passato, avevamo già osservato strutture come queste, ma erano di solo poche decine di metri di diametro. Questa volta, ne abbiamo trovate di molto più impressionanti, misurano più di 1000 metri di diametro. Le emissioni di gas metano finiscono direttamente in atmosfera. Queste fontane si sono formate con lo scioglimento dei fondali artici che si sta accelerando a causa del riscaldamento globale.

“Su una superficie relativamente piccola, ne abbiamo trovato più di 100, ma su un’area più ampia, ce ne saranno migliaia”. “E’ incredibile e terrificante,” ha aggiunto il Dott. Igor Semiletov.

Cambiamenti climatici molto più veloci

Il team di Semiletov ha utilizzato dei rilevatori acustici e sismici per individuare le bolle di metano che salgono in superficie. Gli scienziati stimano che il metano intrappolato sotto il ghiaccio potrebbe provocare dei cambiamenti climatici molto veloci.

Le medie attuali di concentrazioni del metano nell’Artico è di circa 1,85 parti per milione. Le più alte in 400.000 anni. Le Concentrazioni sull’altopiano della Siberia orientale sono ancora più alte.

L’altopiano è basso, 50 metri e anche meno, questo significa che nelle ere della Terra l’altopiano era immerso a fasi alterne, a seconda del livello del mare.

Durante le ere più fredde, il ghiaccio impediva la liberazione del metano in atmosfera. Quando il pianeta si riscalda il livello del mare si alza. La terra è invasa dall’acqua salata, che è di 12 a 15 gradi più calda della temperatura media dell’aria.

In acque profonde, il metano si ossida in anidride carbonica prima di raggiungere la superficie.

Nelle acque poco profonde dell’altopiano artico della Siberia, il metano non riesce ad ossidare. Quindi si diffonde nell’atmosfera.

Questo, unito all’enorme quantità di metano della regione, potrebbe aggiungere una variabile importante nel calcolo delle nostre stime sul riscaldamento globale.

 

Tradotto da  Un Mondo di Misteri

Fonte:  http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-2073686/Fountains-methane-1-000m-erupt-Arctic-ice–greenhouse-gas-30-times-potent-carbon-dioxide.html