Nebulosa Granchio colpita da eruzioni raggi gamma

Gigantesche eruzioni di raggi gamma scuotono la Nebulosa Granchio per sei giorni.

Il 12 aprile, il telescopio spaziale Fermi ha rilevato gigantesche eruzioni di raggi gamma che hanno scosso la nebulosa Granchio per ben sei giorni.

La nebulosa Granchio è il residuo dell’esplosione di una stella e si trova a 6.500 anni luce di distanza nella costellazione del Toro. Al centro di una nube di gas in espansione si trova ciò che resta del nucleo della stella originale, una stella di neutroni superdensi.

Nebulosa GranchioLe eruzioni registrate dal telescopio Fermi dal 12 al 18 Aprile 2011, erano cinque volte più intense delle precedenti e 30 volte più veloci delle normali emissioni della nebulosa.

Questi picchi energetici sarebbero dovuti a subitanee ristrutturazioni del campo magnetico. Accellerati ad una velocità prossima a quella della luce, gli elettroni emettono dei raggi gamma. Questo sembra prodursi a meno di un terzo di anno luce dal pulsar del Granchio che risiede al centro della nebulosa.

Nebulosa Granchio
Immagine Hubble della Nebulosa Granchio. Credit NASA

Queste immagini mostrano il numero di raggi gamma con energie superiori a 100 milioni di elettronvolt da una regione del cielo centrata sulla Nebulosa Granchio. A sinistra, la regione 20 giorni prima del flare, a destra, il 14 Aprile.

L’energia espulsa sarebbe la più importante tra quelle associate ad un oggetto preciso. Si suppone che gli elettroni abbiano acquisito un energia 100 volte più importante di quella degli acceleratori di particelle terrestri, e che questo acceleratore cosmico sia grande quanto il sistema solare.
“La Nebulosa Granchio ospita una variabilità di alta energia che vediamo appieno solo ora”, ha dichiarato Rolf Buehler, un membro del team del Fermi Large Area Telescope (LAT) presso l’Istituto di Ricerche Kavli di Astrofisica e Cosmologia dell’Università di Stanford.

Si pensa che le emissioni ad alta energia siano il risultato di processi fisici che provengono dalla rapida rotazione della stella di neutroni. I teorici in generale sono d’accordo, le eruzioni dovrebbero nascere nello spazio a circa un terzo di anno luce dalla stella di neutroni, ma gli sforzi per individuarle in modo più preciso non hanno avuto successo.

Il 12 aprile, il telescopio Fermi, e più tardi AGILE, hanno rilevato un bagliore circa 30 volte più potente della normale espulsione di raggi gamma dalla nebulosa e circa cinque volte più potente delle esplosioni precedenti. Il 16 aprile, esplose un lampo ancora più brillante, ma dopo un paio di giorni, l’insolita attività era completamente sfumata.

Nebulosa del Granchio
Nebulosa del Granchio. Credit: NASA / DOE / Fermi LAT / R. Buehler

“Questi sono i superflares, le esplosioni più intense che abbiamo mai visto fino ad oggi, e sono tutti eventi estremamente sconcertanti”, ha affermato Alice Harding del Goddard Space Flight Center in Greenbelt, Md della NASA “Noi pensiamo che siano causate da ristrutturazioni improvvise del campo magnetico non lontano dalla stella di neutroni, ma esattamente dove stia accadendo rimane un mistero. ”

Da settembre 2010, anche il Chandra X-ray Observatory della NASA ha monitorato la nebulosa nel tentativo di identificare le emissione di raggi X associati con le esplosioni.

Fonte: : www.nasa.gov