Fobos e Deimos sarebbero nati da un impatto cosmico

Nuove simulazioni guidate dall’astrofisica Robin Canup rafforzano lo scenario dell’impatto gigante che diede origine alla formazione della nostra Luna. Nello stesso modo, anche Fobos e Deimos, le lune di Marte, sarebbero nate da uno impatto cosmico. Un corpo celeste delle dimensioni di Vesta o Cerere, si sarebbe scontrato con il pianeta rosso.

Fobos
Fobos

Le lune di Marte furono scoperte, a pochi giorni d’intervallo l’una dall’altra, nel 1877 dall’astronomo americano Asaph Hall. I due nomi delle lune furono suggeriti a Asaph Hall da Henry Madan, un professore all’Eton College, che trasse ispirazione dal libro XV dell’Iliade.

Hall li chiamò quindi Fobos e Deimos, i gemelli nati della dea Afrodite, figli del dio Ares (Marte nella mitologia romana), divinità minori della mitologia greca. Il loro nome significa in greco, rispettivamente, Paura e Terrore.

Deimos
Deimos

Fobos e Deimos una composizione e un’origine problematica

Le due lune di Marte hanno più somiglianza con gli asteroidi che con la Luna dalla Terra, sia per le piccole dimensioni, circa 10 e 30 km, che per la loro forma irregolare e l’aspetto della loro superficie. Tuttavia, le caratteristiche orbitali di Fobos e Deimos non si adattano all’ipotesi degli asteroidi catturati da Marte.

Invece si adattano bene a quella di oggetti che si sarebbero agglomerati da un anello di materia prodotto da una collisione tra Marte e un corpo celeste. Praticamente lo stesso scenario di quello proposto per spiegare l’origine della Luna.
Quest’ultima sarebbe nata da una collisione tra la Terra e un piccolo pianeta delle dimensioni di Marte, chiamato Theia. Lo stesso scenario è quindi stato avanzato anche per Fobos e Deimos.

Alcuni anni fa, questo scenario era già stato oggetto di simulazioni numeriche da parte di ricercatori francesi. Ora è stato rivisitato dai membri del Southwest Research Institute negli Stati Uniti che hanno appena pubblicato un articolo su Science Advances.

Fobos e Deimos
Fobos (sopra) e Deimos (sotto)

 

Martian Moons Exploration (MMX), una missione per testare l’ipotesi dell’impatto

Secondo Robin Canup, le nuove simulazioni rispecchiano bene le caratteristiche di Fobos e Deimos (inclinazione molto bassa e eccentricità orbitale), se si ipotizza un impatto con un corpo celeste di taglia inferiore a quello inizialmente considerato.

Basterebbe una collisione tra Marte e un oggetto di dimensioni comprese tra quelle di Vesta e Cerere, cioè tra i 500 e i 1.000 chilometri di diametro.

L’impatto cosmico che ha creato Fobos e DeimosMa questo implica che le due lune devono essere composte, per lo più, da materiali provenienti da Marte, il che non corrisponde alla firma spettrale di Phobos e Deimos.

Si può tuttavia spiegare questo paradosso con l’erosione spaziale, causata dal vento solare, o semplicemente ammettendo che i ricercatori francesi hanno ragione. Hanno rimesso in causa le firme spettrali delle due lune che sarebbero infatti compatibili con quelle di Marte.

Un’altra conseguenza dell’ipotesi della collisione è che Fobos e Deimos dovrebbero essere molto poveri di acqua poiché deriverebbero da materiali riscaldati ad alte temperature, per via dello scontro.

Ma per decidere definitivamente tra le due ipotesi, si dovrà prima conoscere la composizione delle due lune.

Ed è proprio quello che la Missione MMX si propone di fare: riportare sulla Terra un campione di almeno dieci grammi del suolo di Fobos, prelevato ad una profondità di almeno due centimetri.

A cura di Mondo di Misteri

Fonte: FUTURA SCIENCES

Lo studio pubblicato su Science Advances  QUI