SETI, riparte la ricerca di segnali alieni

La ricerca di segnali radio inviati da civiltà aliene può continuare, ATA riparte

Nelle prossime settimane, grazie alle donazioni raccolte durante la campagna SETIstars, l’Allen Telescope Array (ATA) dovrebbe di nuovo funzionare e il SETI Institute (Search for Extraterrestrial Intelligence) farà in modo di non dover mai più interrompere le sue ricerche.

Allen Telescope Array, lo strumento principale di ricerca delle intelligenze extraterrestri, era stato messo in letargo il 22 aprile scorso per mancanza di fondi, ma grazie alle donazione ricevute (in soli 45 giorni) da oltre 2.000 persone, l’obiettivo fissato a 200.000 dollari, è stato raggiunto e permetterà al SETI Institute di riaccendere le 42 antenne del radiotelescopio ATA.

SETI

Tra i donatori troviamo Jodie Foster, che ha interpretato la parte di una scienziata che lavora per il programma SETI nel film Contact, lo scrittore di fantascienza Larry Niven, e l’astronauta Bill Anders che ha partecipato alla missione Apollo 8.

Gli astronomi sperano di poter utilizzare di nuovo l’Allen Telescope Array per ascoltare i segnali provenienti da sistemi solari potenzialmente abitabili come quelli individuati dal telescopio spaziale Keplero.

Allen Telescope Array (ATA) è intitolato a Paul Allen, cofondatore della Microsoft e principale finanziatore della realizzazione di questo progetto

SETI

Search for Extra-Terrestrial Intelligence raggruppa progetti scientifici, principalmente americani, che hanno lo scopo di rilevare la presenza di civiltà extraterrestri avanzate in altri sistemi solari. Questi progetti si basano su diverse ipotesi:

  • Esistenza di altre civiltà avanzate nella nostra galassia ad una distanza compatibile con le tecniche di osservazione utilizzate.
  • Emissioni di segnali elettromagnetici sufficientemente potenti da essere rilevati, corrispondenti ad un eventuale tentativo di presa di contatto da parte di queste civiltà.
  • Emissioni nelle fasce spettrali non disturbate dall’ambiente galattico e in grado di attraversare l’atmosfera terrestre.

Il primo progetto fu lanciato nel 1960, all’inizio dell’era spaziale, su iniziativa dell’astronomo Frank Drake. Questo osservò le emissioni radio proveniente da due stelle vicine, in una porzione dello spettro elettromagnetico poco disturbato dal rumore di fondo galattico, utilizzando il radiotelescopio Green Bank. Gli sviluppi della radioastronomia e dei computer hanno reso possibile, nei decenni successivi, estendere la ricerca all’intero cielo.