Supervulcano Yellowstone, scoperto gigantesco serbatoio di magma

Scoperta di un’enorme serbatoio nella camera magmatica del supervulcano Yellowstone

Il supervulcano Yellowstone, con i suoi 45 chilometri di larghezza e 85 chilometri di lunghezza, è una delle più grande caldere del mondo. La caldera è stata scoperta durante gli scavi condotti da Bob Christiansen dell’Istituto di indagini geologiche degli Stati Uniti negli anni 60. Nella zona sono frequenti i terremoti e l’attività geo-termica è la più forte del Nord America.

Le tre più grandi eruzioni avvenute nell’area del parco di Yellowstone si sono verificate, la prima 2,1 milioni di anni fa, la seconda 1,3 milioni di anni fa e l’ultima risale a 640.000 anni fa. Le ultime tre eruzioni dello Yellowstone hanno coperto la maggior parte del Nord America di cenere vulcanica e l’impatto ha influito sul clima di tutta la Terra.

Il supervulcano Yellostone si trova nel Parco Nazionale di Yellowstone. Un grande parco nazionale degli Stati Uniti che abbraccia tre stati, il Wyoming, l’Idaho e il Montana. Copre 8.983 km2 (898.300 ettari), un’area più grande della Liguria. E’ il parco nazionale più antico del mondo ed è patrimonio mondiale protetto dall’UNESCO.

Supervulcano Yellowstone

La scoperta di questo serbatoio potrebbe portare ad una migliore valutazione dei rischi sismici e vulcanici.

Il serbatoio, la cui esistenza era già stata sospettata, si trova a una profondità compresa fra i 28 e i 45 chilometri con un volume totale di 46.000 chilometri quadrati. Il serbatoio è alto 19 km e misura 64 km per 40 km.

Secondo i calcoli dei vulcanologi, la cui scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica americana Science, le rocce parzialmente fuse che contiene riempirebbero 11,2 volte il Grand Canyon del Colorado.

Le rocce non sono completamente sciolte ma si trovano, per lo più, nello stato solido o spugnoso. Sono molto calde con sacche liquide.

La probabilità del rischio di una possibile eruzione è stato calcolato: 1 su 700.000, ogni anno.

Secondo uno degli scienziati, se un’eruzione dovesse verificarsi oggi sarebbe altrettanto catastrofica che nel passato. Egli ritiene la probabilità di questo rischio annuale pari ad uno su 700.000.