Ghiacciaio marziano rivelato da Mars Express

Colline e ghiacciaio marziano ripresi da Mars Express dell’ESA

Per esplorare Marte, una delle più importanti necessità che gli astronauti dovranno affrontare in futuro è l’acqua, soprattutto perché il trasporto di acqua ha bisogno di una quantità enorme di carburante. Ora, Mars Express ha ripreso una zona del pianeta rosso che può contenere grandi quantità di ghiaccio sotto la sua superficie. Il suo nome è Monte Flegra.

Ghiacciaio marziano, Monte FlegraMonte Flegra in prospettiva. Credit: ESA

Si estende dalla parte nord-orientale della regione vulcanica Elysium fino alle pianure del nord. Il Monte Flegra è una serie di dolci colline che sono state osservate dai radar e si suppone che queste basse catene montuose non siano di origine vulcanica, ma siano state create dalle forze tettoniche e quindi potrebbero nascondere un abbondante scorta di acqua ghiacciata.

La risoluzione di 16 metri per pixel mostra in dettaglio l’impronta lasciata da onde alte in una valle. Queste onde sembrano avere anche trascinato interi blocchi di terreno che sono andati poi ad agglomerarsi in modo caotico in alcune zone.

Sembra che queste formazioni di detriti circondino quasi tutte le montagne del Flegra. Studi precedenti di questi accumuli di detriti hanno mostrato che con il tempo, il materiale è scivolato lungo i pendii della montagna, e questa è una caratteristica che troviamo anche nei ghiacciai della Terra. A causa di questa similitudine, gli scienziati hanno ipotizzato che questa regione potrebbe essere una specie di ghiacciaio marziano. E’ un’ipotesi che è stata confermata anche dal radar della NASA, il Mars Reconnaissance Orbiter.

Ghiacciaio marziano, Monte FlegraMonte Flegra. Credit ESA

 

L’asse polare di Marte era molto diverso da come si presenta oggi. Il cambiamento è dovuto alle diverse condizioni climatiche e i ghiacciai delle medie latitudini potrebbero essersi sviluppati in tempi diversi nel corso delle ultime centinaia di milioni di anni.

Maggiori informazioni su
http://www.esa.int/esaSC/SEMUGI2XFVG_index_0.html

Questi risultati aprono le porte ad ulteriori scoperte molto interessanti rispetto alla presenza di grandi quantità di acqua su Marte.

 

Pubblicato il 6 dicembre 2011